Il peccato originale
Il titolo di questo articolo ci riporta al libro di Ezechiele. Sembra anacronistico citare questo profeta, riguardo
al "peccato originale": sappiamo bene che si è cominciato a parlare di questo argomento molto tempo dopo quell'epoca. Allora perché citare Ezechiele? Semplicemente perché in quel libro il Signore ha
condannato la dottrina del "peccato originale". Preghiamo i lettori di disporsi a leggere scritture riferite a quell'epoca ma valutando senza pregiudizi, prestando solo molto attenzione alle parole di Dio.
I testi che riportiamo sono chiari e non lasciano spazio ad interpretazioni equivoche.
Il profeta scrive, sotto dettatura di Dio:
Ezechiele 18:2-4 «Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele: I padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati? Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
e più avanti chiarisce bene il pensiero, dicendo:
Ezechiele 18:18-20 Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità. Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà. Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
Il Signore Dio chiarisce ulteriormente ciò che è in Ezechiele 18:2-4 e dice: Geremia 31:29-30 «In quei giorni non si dirà più:I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati!Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni persona che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti».
L'espressione di Dio è molto chiara: ma nel Cristianesimo "Il peccato originale" ormai è divenuta una via
peccaminosa. Affermazione categorica del Signore è che la colpa del peccato del padre non si trasmette mai al figlio: il figlio sarà punito per la sua trasgressione, a prescindere da quello del padre; se il figlio è
giusto la giustizia sarà su lui, a prescindere dall'iniquità del padre. Qualsiasi cristiano che abbia letto queste 3 citazioni dovrebbe convincersi che Dio afferma esplicitamente che
ognuno di noi rispondera per il proprio comportamento, escludendo tassativamente che le colpe dei padri possano ricadere sui figli. Quindi i lettori non abbiano a preoccuparsi del peccato di Adamo, perché Dio giudicherà; pensino piuttosto al proprio tenore di vita. Questo è certo, Invece se andiamo a leggere nelle scritture del Nuovo Testamento , ci troveremo contro quello che Dio disse. Per esempio
Romani 5:18-19 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Esattamente il contrario di ciò che Dio indicò nei versi precedenti. Chi scrisse Romani 5:18-19?Paolo,
ed è per questo motivo che non ci meravigliamo, Egli in ognuna delle sue lettere e sui vangeli, sempre cercò di insegnare le sue proprio dottrine e non la vera comunicazione di Gesù. Non tutte le sette
cristiane adottano la dottrina del peccato originale. E' comunque la maggior parte dei cristiani la considerano far parte del Cristianesimo.Sappiamo perfettamente che questa credenza divenne ufficiale nella
dottrina Cattolica con gli insegnamenti di Agostino intorno circa 500 anni dopo Cristo. Le implicazioni di questa dottrina sono state da allora diluite dalla Chiesa Cattolica, questo è un errore,ma continuare
ad accettarlo è una grave prova di corruzione degli insegnamenti di Gesù che presero parte nel Cristianesimo.
Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...
Romani 5:16 Riguardo al dono non avviene quello che è avvenuto nel caso dell'uno che ha peccato; perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna, mentre il dono diventa giustificazione dopo molte trasgressioni.
Romani 5:21 affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Romani 6:6 Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo(Gesù) è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato;
Romani 6:7 infatti colui che è morto, è libero dal peccato.
Romani 8:3 Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
1Giovanni 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Questi versetti intendono dimostrare che Gesù(pscl) fu crocifisso per abolire il peccato dell'uomo, ma rileggiando
Romani 5:12 tutto perde il suo significato. come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno
peccato.
Cioè il peccato entra e esce dalla vita allo stesso modo in cui è sempre stato fatto attraverso le azioni degli
individui; non c'è bisogno di altro per la "salvezza" se non che del pentimento e del perdono di Dio, come Adamo e tutti i credenti hanno fatto sin dall'inizio; non c'è allora ragione di accettare il
sacrificio di Cristo.Chi deve essere sacrificato per i nostri peccati? Nessuno può è deve essere sacrificato per i peccati degli altri. Come può Dio sacrificare il proprio Figlio o qualsiasi altra cosa?. Egli
possiede tutto ed ha potere assoluto su tutto, non ha bisogno di sacrifici.
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