L'Islam respinge la dottrina della crocifissione di Gesù(pscl)
L'opera dei nemici di DIO e anche i fondamenti della dottrina. Questo rifiuto si basa sull'autorità di DIO
stesso, così come è rivelata nel Qur'an, e su un più profondo rifiuto del sacrificio cruento e dei capri espiatori. L'Islam insegna che il primo peccato di Adamo fu perdonato dopo che lui stesso lo espiò; che
ogni peccatore, se non è perdonato da DIO, sarà responsabile egli stesso per i propri peccati; che nessuno può espiare i peccati di un altro. Ciò non lascia alcuno spazio alla dottrina del sacrificio
cruento o dell'espiazione per conto di un'altra persona. Comunque, alcune delle prime correnti cristiane non credettero che Gesù era stato ucciso sulla croce. I Basilidiani credevano che al suo posto fosse
stato crocefisso qualcun altro. I Docetisti ritenevano che Gesù non avesse mai avuto un fisico reale o un corpo naturale, ma solo un corpo apparente, e che apparente fosse stata la sua crocifissione, non
reale. I1 Vangelo marcionita (circa 138 d.C.) negava che Gesù fosse nato e diceva semplicemente che era apparso in forme mane. I1 Vangelo di San Barnaba (del quale esiste una traduzione inglese nella biblioteca di Stato di Vienna e una traduzione araba nel mondo arabo) conforta la versione della sostituzione sulla croce. Per quanto concerne la
fine di Gesù, il Musulmano è a suo agio, così come per quel che concerne gl'inizi. I1 Musulmano crede che Gesù non fu né ucciso né crocifisso, ma che DIO lo innalzò a Se in onore e grazia. I1 pensiero del Musulmano
è lucido riguardo a tutta quanto l'argomento. 11 Qur'an ha risolto per lui ogni controversia, una volta per tutte.La credenza nella crocifissione di Gesù solleva una serie di inevitabili interrogativi, alcuni dei
quali possono essere presentati qui di seguito: La crocifissione di Gesù, così com'è concepita dalle chiese cristiane, è compatibile con la giustizia, la misericordia, la potenza e la sapienza di DIO?
E' giusto, da parte di DIO o da parte di chiunque, far sì che uno si penta per i peccati o gli errori degli
altri, peccati nei quali il pentito non ha parte alcuna?
E' coerente con la misericordia e la sapienza di DIO credere che Gesù fu umiliato e ucciso nel modo in cui viene raccontato?
E' un adempimento della promessa di DIO (quella secondo cui Egli difende i Suoi alleati e protegge i Suoi
prediletti) l'essere stato Gesù abbandonato al punto da diventare facile preda per i nemici di DIO?
Questo evento deve forse essere considerato un modo di adempimento di un impegno o una maniera per onorare la
propria parola?
E' giustificabile e credibile che DIO, 1'Indulgentissimo, sia stata incapace di perdonare Adamo e i suoi figli per il
peccato originale e che li tenne in sospeso e in aspettativa finché non venisse Gesù a espiare col suo sangue?
La credenza della crocifissione e del sacrificio cruento appare in qualche religione, oltre che in quelle dei pagani
greci e romani, degl'Indiani, dei Persiani ecc.?
C'è un evento parallelo a quello di Gesù nella storia umana, al di fuori delle figure simboliche di Dioniso, Apollo, Adone, Horo
e altri dèi nati da vergini?
Non ci viene nuova luce se confrontiamo le parole attribuite a Gesù con quelle di Dioniso, il quale disse di essere
l'alfa e l'omega del mondo e di esser venuto a redimere l'umanità col suo sangue?
L'analogia esistente fra queste parole e quelle attribuite a Gesù in epoca successiva non stimola un'indagine intesa
a scoprire la verità in tutta la questione?
Che cosa avevano contro Gesù le autorità di Roma? Egli non costituiva alcuna minaccia al loro dominio. Anzi,
egli compì molte azioni a beneficio di eminenti personalità romane e delle loro famiglie. Egli insegnava ai suoi seguaci a dare a Cesare quello che era di Cesare e a DIO quello che era di DIO. Era un
predicatore pacifico e giovava grandemente alle autorità romane nel mantenimento della legge e dell'ordine nella regione. Perché avrebbero dovuto crocifiggerlo e perdere un suddito così rispettoso della legge e così
vantaggioso?
Che cosa sappiamo circa la persona del governatore romano, Pilato?
Era in buoni rapporti coi giudei del suo tempo, che si appellavano a Roma contro di lui?
I1 suo governo in Giudea non risentiva del suo disprezzo e della sua avversione nei loro confronti?
Era possibile corromperlo?
Perché doveva darsi da fare per eseguire i loro voleri e realizzare i loro desideri?
Perché non avrebbe dovuto accettare il donativo di un ricco ammiratore di Gesù come Giuseppe d'Arimatea?
Questo Giuseppe d'Arimatea, secondo Luca, era ricco e aveva un grande interesse per Gesù e, come membro del sinedrio,
non concordò con il parere di far crocifiggere Gesù. Non può aver cercato, anche mediante donativi intesi a corrompere il governatore, di salvare Gesù dalla crocifissione dopo che non era riuscito a impedire la
decisione del sinedrio?
In che modo molti discepoli affrontarono l'evento dell'asserita crocifissione di Gesù e quali furono le loro reazioni?
Può esser vero quello che dice Matteo (26, 56), ossia che tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono via?
E' questa la purezza e la fermezza d'animo dei grandi discepoli di un grande maestro?
Si dice che solo Giovanni, il prediletto, fosse presente alla scena. Ma quanto durò la sua presenza e quanto
tempo era necessario perché un condannato morisse sulla croce, a quel tempo?
Secondo alcune fonti storiche autorevoli (v, artic. "Croce", The Chambers Encyclopedia, l950) ci volevano
in genere alcuni giorni perché il condannato morisse sulla croce. Perché dunque nel caso di Gesù ci vollero solo poche ore e non i consueti pochi giorni?
E perchè egli "morì" sulla croce mentre i suoi due compagni gli sopravvissero?
Che cosa bisogna pensare della tenebra che oscurò tutta la terra per tre ore nel periodo della crocifissione (Matth.
27, 45; Marc. 15, 53; Luc. 23, 44)?
In quel periodo di oscurità o confusione non può darsi che abbia avuto luogo una sostituzione di persona, sotto la tunica rossa
di Gesù?
Quali rapporti avevano con Gesù quei soldati romani che gli avevano imposto la croce? Come potevano essere
sicuri che si trattasse della persona giusta?
Lo riconobbero davvero quando andarono a prenderlo?
Avevano, qualche interesse o urgenza particolare per identificare Gesù nel momento in cui si celebrava una festa
pubblica ed era pressante il timore di un'esplosione popolare?
Un credente può ritenere che Gesù (il quale fu uno dei cinque messaggeri di DIO più decisi e perseveranti) abbia
parlato a DIO dalla croce nel modo che ci è stato riportato, ossia in tono di rimprovero o quanto meno di angoscia?
Si addice a un profeta di primo rango quale Gesù dire, in un momento di prova suprema, che DIO lo ha abbandonato?
Un tale atteggiamento deve essere assunto a modello nel rivolgersi a DIO o nel reagire alle esperienze in cui siamo
messi a dura prova?
DIO, il Misericordiosissimo, 1'Indulgentissino, 1'Altissimo, non era in grado di perdonare i peccati degli uomini?
Doveva necessariamente infliggere questa crocifissione crudele e umiliante a un uomo che non solo era innocente ma si
era anche consacrato al servizio e alla causa di DIO nel modo più egregio?
E' così che si manifesta la misericordia e l'indulgenza di DIO?
E' questo un riflesso della Sua giustizia e del Suo amore?
Un'indagine delle circostanze di quell'epoca, lo studio del comportamento delle autorità politiche, delle reazioni
popolari, della concezione di DIO, dello statuto attribuito all'uomo, dello scopo della religione e della vita uno studio su tutto ciò può dar luogo a considerazioni interessanti, simili a quelle svolte dallo
scrivente. Finché non si trovi una soddisfacente risposta a tali interrogativi, il credente non può essere a proprio agio, né può godere di una vera tranquillità d'animo. Sarebbe dunque consigliabile effettuare, per
tutti gli aspetti della questione, uno studio approfondito e adottare un più serio metodo di ricerca. Comunque, per quanto concerne il Musulmano, tali interrogativi non si presentano mai e tali perplessità sono
irrilevanti, perché 1'Islam è fermo nel ritenere che Gesù non fù crocifisso o ucciso, ma fu onorato ed elevato a DIO Stesso. Nella letteratura cristiana si dice che Gesù apparve, dopo la sua crocifissione, ad alcuni
discepoli.
Tale apparizione è del tutto possibile e non contraddice in alcun modo con la versione islamica. Se è vero che egli
apparve, il Musulmano crede che tale apparizione non ebbe luogo dopo la morte sulla croce, ma dopo il ritiro che egli effettuò per ordine di DIO, come un passo nel piano di DIO per salvarlo e contrattaccare l'odio e
la cospirazione dei nemici. Invece di essere crocifisso e umiliato come era stato progettato dai suoi nemici, egli fu ancor più esaltato nel suo rango e a ancor più onorato: questo fu il contrattacco di Dio. La
grandezza di Gesù e l'eminenza della sua funzione, secondo i Musulmani, non derivano dalla credenza cristiana secondo cui egli sarebbe stato crocifisso a sangue freddo a causa dei suoi insegnamenti e in
espiazione dei peccati dell'umanità. Se questa credenza volgare fosse valida, si potrebbe essere tentati di dire che il sacrificio espiatorio di Gesù avvenne invano, perché il peccato non è stato eliminato. Oppure
si potrebbe anche dire che vi sono migliaia di grandi eroi come Gesù, i quali morirono per la loro causa, degna o no che fosse. Tali cause possono essere trovate ovunque: fra i Tedeschi, i comunisti, i soldati
dell'ONU, i guerrieri religiosi, i patrioti ecc. E se una morte violenta di tal genere deifica il morto, allora il genere umano ha innumerevoli dèi e divinità, per cui sarebbe arbitrario da parte di chiunque
riservare una divinità di questo tipo esclusivamente a Gesù, senza considerare gli altri eroi che morirono in situazioni analoghe.Ma il Musulmano non tiene conto di un paradosso di questo genere. Egli crede che la
grandezza di Gesù derivi dal fatto che egli venne scelto da DIO e fu onorato con la Sua parola; che gli furono affidate le rivelazioni di DIO e fu incaricato di diffondere il Suo messaggio; che fu un profeta
di rango e di vaglia; che fu sincero interiormente ed esternamente; che combatté l'ipocrisia e l'empietà; che fu eccellente all'inizio, quando nacque, e alla fine, al momento della sua ascensione; e che fu un Segno
per gli uomini e una misericordia da parte di DIO, Pace su di lui e sui profeti come lui. La natura di questa panoramica non ci consente di trattare in maniera massiccia le affermazioni del Qur'an circa Gesù e la
sua missione. Quello che è stato detto qui costituisce solo la parte fondamentale. Per uno studio e un'indagine ulteriore, il lettore può riferirsi al Qur'an stesso.
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